Il Guardasigilli Bonafede ha autorizzato le autorizzazioni a procedere per le offese al Capo dello Stato. Tra le richieste delle procure, quelle riguardanti Salvini e Grillo.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha annunciato di aver 9 richieste di autorizzazioni a procedere per presunte offese al Capo dello Stato. Il Guardasigilli – attraverso facebook – ha precisato che “tra le persone per cui ho firmato ci sono il padre fondatore del M5s Beppe Grillo, Carlo Sibilia, il padre del mio amico fraterno Alessandro Di Battista e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, accusato di vilipendio delle istituzioni costituzionali“.
La legge prevede infatti che il ministro della Giustizia dia l’autorizzazione per questo tipo di reati. Bonafede ha dichiarato inoltre come i relativi fascicoli fossero da tempo nei cassetti (impolverati)… “Ovviamente non ho fatto alcuna distinzione e ho firmato tutte le richieste, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, nessuno deve godere di privilegi“.
Il caso di Grillo
Il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, dovrà quindi rispondere per quanto dichiarato nel dicembre 2014 nei confronti dell’allora Capo dello Stato: “Napolitano non dovrebbe dimettersi ma costituirsi: è responsabile di aver firmato qualsiasi cosa“.
Il caso di Salvini
Per quanto riguarda Matteo Salvini, il leader del Carroccio è indagato dalla Procura di Torino per aver usato – il 14 febbraio 2016 – l’espressione “magistratura schifezza” a un congresso della Lega nel capoluogo piemontese.
Il padre di Di Battista
Infine, più recente l’espressione riguardante Vittorio Di Battista, padre di Alessandro, nei confronti di Sergio Mattarella: “Quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone, simbolo della perfidia del potere, rimasero gli enormi cumuli di macerie che, vendute successivamente, arricchirono un mastro di provincia. Ecco, il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue…“.